Il vizio dell'arte by Alan Bennett

Il vizio dell'arte by Alan Bennett

autore:Alan Bennett [Bennett, Alan]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Adelphi
pubblicato: 2019-11-29T16:00:00+00:00


PARTE SECONDA

La sala prove non è cambiata e tutta la compagnia è presente, a parte Donald. C’è anche Brian in costume da contadino russo, dato che arriva dalla matinée di Čechov. Fitz, nella parte di Auden, indossa la maschera.

Entra Donald in abito da sera femminile, con una tuba. Si esibisce nello stile di Douglas Byng in Doris, the Goddess of Wind. Nel frattempo l’Autore entra, ma tace. Alla fine la compagnia è in silenzio.

DONALD Era giusto un’idea, anche se non padroneggio ancora la tuba. Volevo far capire che Carpenter era un uomo dai mille talenti. (Si accalora) Insomma, ha scritto dei libri per bambini. Ha diretto il Festival di Cheltenham... e che cazzo!

Intanto esce.

AUTORE Non mi esprimo.

KAY Lascia; ci penso io.

ADS Be’, a me è piaciuto.

TOM Kay, mi spiace.

KAY Brian, tu devi andare.

La compagnia saluta Brian.

KAY Forza e coraggio. Pronti? Luci!

AUDEN Morte a Venezia. Sì. Era mio suocero, Thomas Mann. Avevo sposato sua figlia Erika per farla uscire dalla Germania. A che servono, altrimenti, i froci? Lo vedevo ogni tanto. Una brava donna, Erika. È morta da non molto. Ne ho sofferto davvero. E comunque, sono l’unico della mia famiglia a non aver divorziato.

Ha difficoltà a ricordare questo discorso; si arrabbia e si toglie bruscamente la maschera.

FITZ Non ci riesco, con su questo stronzo d’affare!

KAY (chiama il costumista perché vada da Fitz) Ralph!

Ralph prende la maschera da Fitz e la mette nella scatola. Donald rientra in silenzio, con uno sgabello.

FITZ Ci riproverò, ma indipendentemente da quello che dirà lui domani, se non funziona, secondo me dobbiamo lasciar perdere. Basterà tingermi i capelli, e il trucco. E poi, puzza.

KAY Tesoro, il trucco può essere molto rilassante.

FITZ Come no.

RALPH Del talco!

KAY (a Ralph, che sta uscendo) Caro, meno male che ci sei tu. Dài!

ADS (suggerisce) «Allora qual è il problema?».

AUDEN Allora qual è il problema? Chi scrive il libretto?

BRITTEN Myfanwy Piper. La moglie di John.

AUDEN Cioè, te lo stai scrivendo da te?

BRITTEN No. Anche se un paio di idee le ho, ovviamente.

AUDEN Ci sono scrittori che puntano al Nobel ancora prima di prendere la penna in mano. Elias Canetti è uno così. E anche Thomas Mann, mi sa. Mai sottovalutare il ruolo della volontà, nella vita artistica. Alcuni scrittori sono volontà pura. Del talento si può fare a meno, ma della volontà no. È fondamentale. Niente piacere, niente divertimento, bensì inesorabile applicazione. Di cosa stavamo parlando?

BRITTEN Di Thomas Mann. Morte a Venezia.

AUDEN Due sue sorelle si suicidarono, e anche due figli. Lui sì che era un vero artista.

Chester è ad Atene.

BRITTEN Sì.

AUDEN E Peter dov’è?

BRITTEN Te l’ho detto. A Toronto.

AUDEN Capita anche a te di ripeterti?

Britten sta per rispondere, ma Auden prosegue.

AUDEN Mi dicono che io lo faccio, ma non è colpa mia. Mi trattano come un oracolo, e gli oracoli fanno proprio questo: si ripetono. È arida?

BRITTEN Che cosa?

AUDEN La tua musica. Io non l’avrei definita arida. Distaccata, spassionata, questo sì. Certo una melodia neanche a morire, ma arida no. Tu quando scrivi una cosa intendi veramente quello?

BRITTEN Nel senso che Šostakovicˇ certe volte no? Io penso di sì. Tu no?

AUDEN Ora sì. Ma non è stato sempre così. Da giovane di solito lasciavo il significato al caso. Se suonava bene, il significato poteva andare da sé.



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